Valorosi, che accorrete a noi da tutte le vicine e lontane terre, unitevi e all'Esercito e alla Guardia, secondochè l'imperfetto armamento v'impone. Ma unitevi, ordinatevi, ubbidite al comando fraterno. I vostri comandanti saranno eletti da voi.
Suvvia dunque, viva l'Esercito delle Alpi, viva la Guardia della città.
Il Comitato di Guerra
POMPEO LITTA - GIORGIO CLERICIGIULIO TERZAGHI - CATTANEO - CARNEVALI
CERNUSCHI - LISSONI - TORELLI.
Carlo Alberto, officiato da un nostro concittadino a intervenire colle sue truppe a rassodare la vittoria popolare sull'esercito austriaco in Milano, aderì alla domanda, dichiarò che si sarebbe posto egli stesso alla testa del suo esercito, e disse al signor Martini queste parole:
Io non entrerò in Milano prima di avere sconfitti in battaglia gli Austriaci, perchè a gente tanto valorosa non voglio presentarmi se non dopo avere ottenuta una vittoria che mi faccia conoscere egualmente valoroso.
Il proclama reale che si pubblicava in seguito alla accennata conferenza col Martini, fu il seguente:
POPOLI DELLA LOMBARDIA E DELLA VENEZIA.
I destini d'Italia si maturano: sorti più felici arridono agl'intrepidi difensori di conculcati diritti.
Per amore di stirpe, per intelligenza di tempi, per comunanza di voti, Noi ci associammo primi a quell'unanime ammirazione che vi tributa l'Italia.
Popoli della Lombardia e della Venezia, le Nostre armi che già si concentravano sulla vostra frontiera quando voi anticipaste la liberazione della gloriosa Milano, vengono ora a porgervi nelle ulteriori prove quell'aiuto che il fratello aspetta dal fratello, dall'amico l'amico.
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