Poichè l’ammirazione per un sì grand’Uomo, e il nobil talento di cooperare alla gloria d’Italia, hanno certamente indotto l’A. V. I. e R. ad approvare, questa mia impresa, a niuno più giustamente che all’A. V. offrir posso la presente Collezione.
Accolga dunque l’A. V. I. e R. questo sincero contrassegno della mia profonda gratitudine, col quale mentre confermo la giustissima comune opinione dell’innata di Lei Clemenza, provvedo altresì all’onore della mia Nazione che per volger d’anni, e di politiche sinistre vicende non cessa di esser mai sempre di rari e pellegrini ingegni produttrice feconda.
PREFAZIONE
L’Italia situata sotto un Celo temperato e puro fu sempremai feconda d’ingegni sublimi, valevoli ad inventare e perfezionare qualsiasi scienza od arte liberale. Sebbene si sia trovato alcun tempo, in cui l’Europa tutta fu ingombrata dalle tenebre dell’ignoranza; non pertanto ella ricevè sempre qualche debil raggio di luce, per cui sovra l’altre nazioni elevar si potesse. Ma non sì tosto comparve in questa bella Firenze la celebre Accademia del Cimento sorta dalle ceneri ancor calde del nostro divin Galileo, che dessa con la maniera di sperimentare risvegliò i talenti degli stranieri popoli, e come maestra additò loro il vero sentiero che seguir doveano nelle fisiche discipline. Di quì pur sorsero i Viviani, i Castelli, i Torricelli, i Redi, che con le loro esperienze insegnarono la vera maniera di consultare e d’interrogar la Natura evitando maisempre di sostituire i loro sogni al maestoso silenzio della medesima.
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