Desso coll’invenzione di nuovi strumenti fece avanzar tant’oltre lo studio dell’Elettricità che in nessun altro tempo mai. Così quei fenomeni elettrici prodotti dalle nostre macchine, che furono una volta un puro ed inesplicabile divertimento e passatempo, si resero una seria occupazione per i Fisici, e di tutto inoggi si diè ragione e s’appagò l’umano intendimento. Per la qual cosa se il Filosofo di Filadelfia s’acquistò gloria per essere stato il primo a sistemare e presentare una sì bella Teoria di questa scienza, non minore ne ha riscossa l’Italiano Volta mostrando tanto di valore nell’aggrandire ed estendere sì lungi i di lei limiti; così che dir si possa a buona ragione aver’ei formato e formar tuttora nella scienza elettrica l’onor d’Italia, come il nostro La-Grange lo formò non ha guari di tempo nelle Matematiche discipline.
I fenomeni che vengono compresi nell’Elettricità detta Vindice da Beccaria, ed a miglior ragione chiamata Permanente o Indeficiente da Volta, sono la parte della scienza elettrica la più complicata e forse ancora non ben conosciuta da molti, quale invero può dirsi da questo felicemente sviluppata.
Vero si è, com’è ben noto ai Fisici, che le prime idee di questo ramo d’Elettricità ce le presentarono i Padri Gesuiti del Pekino fin dall’anno 1755 col fenomeno loro occorso della Bussola nautica. Imperocchè applicando essi una lastra di vetro elettrizzata mercè della confricazione sopra il vetro che servia di coperchio alla medesima s‘imbatterono ad osservare maravigliosi effetti, quali divennero ben presto, come vedremo, il germe delle cognizioni, che dipoi s’acquistarono sopra di essa.
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