E tanto ho predetto innanzi che potessi verificarlo, come dipoi feci pienamente, sopra il capacissimo Conduttore composto di dodici bastoni di cui ho parlato ampiamente di sopra, e che all’oggetto principalmente di questa prova ho voluto fabbricarmi.
Questi sottili bastoni disposti in una fila sola, ovvero in più, ma colla necessaria distanza, come ho spiegato, i quali fanno in tutto 96 piedi di lunghezza, quando sono elettrizzati a dovere, se alzo il dito per toccarli, vibranmi contro tal scintilla, che mi scuote tutto il braccio singolarmente al gomito, e il collo di uno, o due piedi insieme. Se un’altra, o più altre persone mi danno mano esse pure nelle giunture delle braccia, e de’ piedi simil scossa riportano. Fin quì peraltro, come che sia già questa, a chi ben mira, e intende una vera commozione, simile a quella che si rileva da una boccia ben carica, di cui si tocca il solo oncino, stando essa col fondo posata sul pavimento non molto asciutto, e stando la persona che tocca ella pure in piedi sul pavimento medesimo, è ancora distante molto da quella violenta scossa che si sente toccando l’oncino con una, e il ventre della boccia coll’altra mano a un tempo. Volete dunque una scossa di tal polso anche dal mio Conduttore? toccatelo con una mano, mentre coll’altra toccherete un filo di ferro che va a terminare in un pozzo, o nella terra umida, oppure senz’altro fate che sia ampiamente adaquato il pavimento della stanza.
La comunicazione con un tal filo metallico, od altro buon deferente continuo che porti giù nell’ampio universale ricettacolo della terra è necessaria per dare il libero sfogo all’eccessiva dose di elettricità che si trova accumulata nel capacissimo mio Conduttore: sfogo, che il solo pavimento poco deferente allorquando è asciutto, non concede che a piccola quantità di fuoco, una grande non trasmettendola che successivamente, e a stento.
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Conduttore Conduttore Conduttore
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