Una prova ben chiara di ciò è che se si sperimenti sopra uno dei soliti Conduttori piccoli, o mezzani, ed anche competentemente grandi, avverrà che per via di una sola scintilla, che un’uomo comunicante semplicemente col pavimento, ne cavi, scintilla che ei sente unicamente sul dito che ne vien colpito, o poco più in là, avverrà dissi che si spogli quel Conduttore di tutta quell’elettricità che contiene, la quale elettricità comunque portata alla massima tensione, è tuttavia in poca dose, attesa l’angusta capacità di tal Conduttore. All’incontro se sia questo assai capace, come lo è il mio, esplorandolo col dito, o con un pezzo di metallo, dopo la prima scintilla gagliarda, scuotente discretamente il braccio e il collo del piede, si estrarranno replicate altre scintille assai più piccole, ma tuttavia pungenti. Non così però se il pavimento sia abbastanza umido, o meglio se chi esplora il Conduttore tocchi a un tempo il fil di ferro suddetto che va a terminare sotto terra: in tal caso una sola scintilla, che porta una scossa altrettanto più forte, disperde quasi tutta l’elettricità. Vedesi dunque chiaramente come il pavimento asciutto, il quale niuno o almeno non sensibile ritardo apporta al passaggio del fluido elettrico, quando è in discreta copia, l’apporta poi notabilissimo quando la piena ne è soverchiamente grossa. Il che ancor meglio si vedrà, se farassi che una, due, o più persone tocchino la mano, la gamba, il collo, o qualunque altra parte non troppo coperta dalle vesti di colui che si accinge a trarre la scintilla dal gran Conduttore, o senza anche toccarlo, gli presentino a piccolissima distanza la punta del dito; imperocchè all’atto che egli provocherà sopra di se la scarica, scosse verranno con esso lui le altre persone eziandio, e balzerà visibilmente la scintilla dalla mano, dal collo ec. di quello alla punta del dito di queste.
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