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      Dal che vedesi ancora più particolarmente, come l’ampiezza del Conduttore semplice dee essere stragrande comparativamente alla grandezza della boccia per venire ad avere una capacità eguale. La qual cosa per ridirlo quì ancora s’intende a maraviglia nella teoria delle atmosfere elettriche; e sarà a suo luogo spiegata. Vengo ad un’altro passo che mi offrite nella nota alla tesi XII. „Omnia phaenomena, quae attentus miratur observator, dum ingens lagena, vel magna tabula magica oneratur, ostendunt electricum fluidum a globo suppeditatum, incognitae impulsionis actione, totis viribus ruere in vitrum aquae vel metallo suppositum. Etenim lentissime interea ascendit subereus electrometri globulus, brevissimae sunt scintillae ex propagatore, et omnino diversae ab eis quae absente phiala educuntur. Hae scilicet albae unicam explosionem, unicum crepitum cum unica punctione edunt. Illae rubellae, plures simul ad exiguam distantiam exeuntes, digitum cum acerbo dolore continuoque sibilo rodunt, quasi aegre, et invite amatam vitri superficiem desereret fluidum electricum. Quis nitidam illorum factorum dedit explicationem? Nemo, ut opinor. Desunt adhucdum sat magno numero collectae observationes, desunt experimenta„. Or io mi lusingo di avere le desiderate esperienze ed osservazioni prodotte, tali che vi soddisfacciano pienamente. E già voi vi aspettate ciò che io voglio dire, che sì fatte men reali che apparenti differenze son nate dall’essersi presi per termine di confronto Conduttori non abbastanza capaci, e bocce capaci di troppo.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 227

   





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