Infatti mettendocisi innanzi un gran fiasco, od un vasto quadro magico, quale sterminato Conduttore convien porgli in confronto? Giudicatelo da ciò che il mio lungo 96 piedi non ha più di capacità di una boccettina, o lastra di vetro di 4 pollici in quadro di superficie armata. Prendete dunque a rifare l’esperienze con boccetta non più grande, e con Conduttore non più piccolo dei divisati, e si ridurranno le apparenze tutte ad una ammirevole perfetta eguaglianza. Vedrete nell’infondere l’elettricità eziandio al Conduttore solitario, come lentamente ascende l’elettrometro, nè più, nè meno di quel che succede nel caricare in luogo suo la boccetta: come vi vuole presso a poco egual numero di giri della macchina per portar quello ad una certa tensione, e per portarvi questa.
Il montar dunque lentissimo dell’elettrometro quando al vostro Conduttore annettete il gran vaso di vetro, o quadro magico non proviene dalla capacità stragrande di tal quadro o vaso. Un Conduttor semplice lungo tante migliaja di piedi, che agguagliar potesse tale capacità, vi mostrerebbe sicuramente il medesimo, richiederebbe un egual numero di giri per venire all’istesso punto di tensione; siccome darebbe puranche le medesime brevi, rossiccie, mordenti scintille accompagnate da quel continuo sibilo, che provate nell’esplorare il quadro che si và caricando. Sì: lo smisurato Conduttore che io dico vi darebbe somiglianti brevi, rossiccie, acerbe scintille, esplorandolo prima che vi giungesse l’elettricità a molta tensione; poichè giunta a tal segno sia in Conduttore piccolo, sia in grande, sia anche in una boccia, ne balza allora una scintilla chiara e vivace a più, o meno grande distanza: scintilla pungente solo la pelle, se da Conduttore non molto grande proviene, ma scuotente braccia, e gambe se da amplissimo Conduttore, o da boccia procede; dopo la quale scuotente scintilla, le anzidette piccole rabbiosette a provarsi rimangono.
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