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      Di quì è che l’Arco conduttore appresta opportunissimo mezzo alla scarica, che migliore non può darsi, riunendo per tal modo le opposte faccie, che l’una supplir possa al bisogno dell’altra facilmente, e pienamente. Ma pure esser possono lo scaricatore della faccia ridondante, e il sovventore (se mi è lecito così esprimermi) della faccia deficiente, un dall’altro indipendenti, e separati affatto; e nulla meno dar luogo alla scarica, o intiera, o dimezzata, e produrre la corrispondente commozione. E non si è veduto negli sperimenti riportati di sopra? Nel 2.° e. gr. il fuoco scaricato dalla faccia interiore della boccetta nel gran Conduttore non ricorre già alla faccia esteriore, con cui il detto Conduttore, siccome isolato, non ha comunicazione veruna, ma s’arresta in quello, che ha giusto capacità di riceverlo tutto, anzi meglio bisogno. D’altra parte la faccia esteriore cava tutto il fuoco di cui è bisognosa dal magazzino universale, ossia ampio ricettacolo della terra, che può fornirgliene qualunque gran copia: lo caverebbe eziandio da un Conduttore isolato, quando fosse di sufficiente capacità, ed elettrizzato per eccesso sì che ridondasse di fuoco tanto appunto quanto è il difetto di essa faccia esteriore. Così discorrete per gli altri esperimenti in cui la scarica della boccetta sopra il Conduttore isolato non si fa intiera, ma o per metà, o più, o meno secondo le respettive capacità. Concludiam dunque che, sebbene le due faccie di una boccia, o d’un quadro contrariamente elettrizzate dipendono una dall’altra rispetto a ciò che non può la faccia caricata per eccesso dismettere nè tutto nè molto del fuoco che vi è stato accumulato, se corrispondentemente, e al tempo medesimo l’opposta faccia deficiente non ricupera il fuoco onde è stata spogliata, sebben, dico, questo dare e ricevere debbano proceder di paro, pure ciascuna faccia la fa da se in questo senso, che una scarica il fuoco sovrabbondante dovunque le si apre sfogo, come, e quanto può; l’altra tira a se il fuoco di cui abbisogna da dove può, e quanto può.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 227

   





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