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      Or a quelli che volessero ancora attenersi all’idea comune della corrente che muove soltanto da una faccia, e procede ordinariamente senza punto deviare fino all’opposta faccia della boccetta, io domanderei: ond’è dunque che le persone sono meno scosse quanto più sono vicine al mezzo dell’arco che formano? E perchè mai, se la scossa propagandosi si debilita, non la sentono minore piuttosto quelle che son di là del mezzo, ed ultime verso la faccia negativa della boccetta?
      Voglio render la cosa anche più evidente. Separiamo in due serie la lunga catena di persone; ossia formisi una fila dritta a b c d – e f g h rotta nel mezzo: d impugni una boccia fortemente carica, ed e che gli sta a fronte, e vicino ne provochi la scarica toccandone l’uncino: tutti sono in piedi sul pavimento asciutto. Or se fosse obbligato il fuoco vomitato dall’interior superficie della boccia a recarsi per la strada la più spedita alla superficie esterna che ne è digiuna, come si è stabilito per legge, e si pretende che immancabilmente succeda, dovrebbe dunque passar più per i piedi della persona e che tocca l’uncino, e per il pavimento portarsi ai piedi di d, e venir su per essa alla faccia esteriore della boccia, intatte lasciando le altre persone f g h, che restano dietro, e fuori affatto di strada. Che dirassi dunque s’io mostro che si diparte appunto dalla via segnata per seguire la traccia di quelle persone, che siccome corpi deferenti gli offrono un discreto sfogo; e che il fuoco che accorre alla faccia esteriore della boccetta si ricava da un altro fonte?


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 227