Non di utile alla pratica; perchè ciò che far si può colle boccie, quadri, e batterie tanto più comode, a che cercare di ottenerlo in altro modo con gravissimo dispendio, ed imbarazzo? Non alla teoria; attesochè parmi, seppur troppo non presumo, di aver già fatto abbastanza per quella, quando giunto sono col mio Conduttore di 96 piedi a dimostrare, come la commozione, e ogn’altro effetto che produce la boccia o il quadro armato, può produrre eziandio un semplice Conduttore: come a tale effetto gli basta d’avere una conveniente capacità: e come questa capacità è in lui più grande a misura che la sua superficie è più estesa in lungo 46. Dunque il contemplare anche solo in immaginazione quello smisurato Conduttore, sarà vano, inutile, puerile? Non già; se può somministrarci od agevolarne in qualche modo l’idea del gran potere di una nuvola elettrica fulminante. Ecco l’idea suggeritami, e che volgo in mente.
Suppongo che la nuvola, la qual profonde una strana copia di elettricità al para-fulmine, cui pende sopra in alto, o che s’abbassa a scaricare dove che sia un vero fulmine, non sia più lunga di 900 piedi, larga altrettanto, e grossa sol 90. Qual immane dose di elettricità non può essa contenere! Massime che potrebbe in lei crescere a molto maggior tensione di quella che o i nostri vetri dar possono, o i nostri Conduttori sopportare. L’eccessiva tensione dell’elettricità delle nuvole a me sembra che venga infatti indicata dal giugnere la loro sfera d’attività da così alto fino in terra.
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Conduttore Conduttore Conduttore Conduttori
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