Vi resta è vero, l’altro inconveniente di potersi per poco affiggere l’elettricità alla superficie di detta vernice; ma oltrecchè anche il marmo perfettamente asciutto, e molto più se caldo, non va esente da tal incomoda disposizione, egli non è poi tanto difficile di ciò scansare adoperando le debite attenzioni; e l’accurato sperimentatore non lascierà di assicurarsi coi mezzi che già si sono indicati (§. VIII.), che non trovisi neppur ombra di elettricità impressa alla faccia verniciata, quando imprende a fare col Condensatore delle sperienze delicate.
XX. Al piatto di marmo, o di metallo inverniciato va di paro un piano qualunque coperto di buona tela incerata secca, e monda, di taffettà cerato, o gommato, di raso o d’altro drappo di seta il quale più che è sottile è meglio: dico, che questi piani così vestiti van di paro agl’altri verniciati, stante che non han bisogno che d’avere cotal veste ben asciutta, e al più un pocolino riscaldata prima di servirsene; anzi pure e la tela e il taffettà incerati non attraendo molto l’umido, non hanno di ordinario neppur bisogno d’esser posti al sole o al fuoco innanzi farne uso. Il ciambelotto, il feltro, ed altri drappi di pelo son buoni anche essi, ma men della seta; quei di lana, o di cotone, meno ancora; e più infelici sono quei di canape, e di lino: ad ogni modo un buon asciugamento, e un gentil calore continuato possono abilitare anche questi, siccome pure abilitano la carta, il cuojo, il legno, l’avorio, e gli altri ossi: tutti in somma i corpi che sono da se stessi imperfettissimi conduttori, anzi non conduttori, ma che sono troppo bibaci dell’umido, cui perciò convien espellere fino a un certo segno.
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Condensatore
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