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      XXI. Dico fino a un certo segno: perchè un troppo grande isolamento è pregiudizievole anzichè nò, come si è già accennato (§. XII.), e come si farà più chiaramente vedere nella 2.a parte di questa memoria. Or dunque se i detti corpi vengano spogliati affatto d’umido, posti per esempio a seccare nel forno, in tal caso siccome diverranno veri e perfetti coibenti al par delle resine; così non serviranno più al nostro intento, a men che non sian ridotti ad uno strato sottile, e questo strato venga applicato ad un conduttore (ivi) in modo che ne risulti un vero piatto di elettroforo.
      XXII. Non lascerò da ultimo di dire, che si può rendere l’apparecchio ancor più semplice, se si applichi, sia l’intonaco di vernice, sia la veste d’incerato, sia il taffettà od altro velo di seta, sia infine qualunque materia semicoibente, alla lamina superiore cioè allo scudo, in luogo di coprirne l’inferiore cioè il piatto; il qual piatto in questo caso diventa inutile, servendo allora in sua vece un piano qualunque egli sia, una tavola di legno o di marmo, anche non ben asciutti, una lastra di metallo, un libro, od altro conduttore, buono o cattivo che sia, sol che vi si possa applicare convenientemente la faccia vestita dello scudo.
      E in vero altro più non si ricerca per la buona riuscita delle sperienze, se non che l’elettricità la quale tende a passare dall’uno all’altro dei piani combaciantisi, incontri sull’una delle superficie tale resistenza, che valga a trattenerla, come si è già accennato (§. XI.), e si farà chiaro nella stessa seconda parte; dove al dipiù mostrerassi, come a tale effetto basti anche una piccola resistenza.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 227