LI. Da tutto il fin quì detto s’intende facilmente, che se il disco posato può prendere buona dose di elettricità da una boccia di Leyden 57, o da un’ampio conduttore, comechè debolissimamente animati, non lo può in alcun modo da un conduttore poco capace (e come darebbe questi ciò che non ha?) a meno che non si continui d’altra parte ad infondere a lui medesimo quella qualunque debole elettricità, a meno che la sorgente non continui per qualche tempo: il che ha luogo per esempio nel conduttore atmosferico che bee l’elettricità insensibile dell’aria, e in quello malissimo isolato d’una macchina ordinaria, il di cui giuoco vi mantiene una sì debole tensione di elettricità, che in niun modo appaja. In ambi questi casi abbiamo osservato infatti che vi vuol del tempo prima che il disco possa raccorre una dose sufficiente di elettricità.
LII. Come un ampio conduttore trasmette la massima parte della sua elettricità al nostro disco, il quale quantunque assai più picciolo, gode però in grazia della sua vantaggiosa posizione, in grazia di quell’equilibrio accidentale a cui si compone col piano, d’una capacità molto più grande di quella che gli compete in istato solitario; e come levando in seguito esso disco in alto, con che tolto ogni equilibrio o compenso, vien ristretto alla naturale sua angusta capacità, quella stessa dose di elettricità presa al gran conduttore e che appunto per esser egli sì grande vi producea sì debole tensione, or ne produce una tanto più grande in cotesto disco; nell’istessa maniera, e per l’egual ragione l’elettricità aumenterà una seconda volta di tensione facendola passare dal disco già sollevato ad un altro giacente molto più piccolo, da innalzarsi quindi similmente.
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Leyden
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