Il Sig. Cavallo, a cui dietro le altre mie sperienze, suggerì quest’artificio, ha fatto tal picciolo disco d’una laminetta non più grande d’uno scellino. È certo questo secondo condensatore dell’elettricità è utile in molti casi in cui l’elettricità non è sensibile ancora o dubbia col primo: come ce ne hanno assicurato varie prove che facemmo insieme. Talora l’ordinario disco toccato dal corpo, di cui si dubitava se avesse o no un principio di elettricità, non movea ancora l’elettrometro sensibilissimo dell’istesso Sig. Cavallo; ma toccato con quel disco l’altro picciolino, questo facea divergere sensibilmente le pallottoline dell’elettrometro. Eppure qualche volta anche con questo non si otteneva nulla, o un’ombra solamente di elettricità. Or se noi supponiamo la tensione elettrica accresciuta a 1000 volte per l’intervento dei due condensatori, il che non è troppo, quanto mai debole esser dovea originariamente nel corpo esaminato? Quanto debole p. e. quella che si eccita in un metallo strofinandolo colla mano nuda, giacchè communicata al primo grande, e da questo al secondo picciolo disco, e finalmente all’elettrometro, le palle appena fan cenno di scostarsi? Ma basta che facciano tanto per esser noi convinti, che l’elettricità non è nulla, e che il metallo l’ha originariamente contratta per lo stropicciamento della mano. Quanto mai eravam lontani da una simile scoperta pochi anni addietro prima del nostro Condensatore, e dell’elettrometro così sensibile del Sig. Cavallo! Quanti gradi di elettricità noi scopriamo adesso al disotto del più picciolo d’allora?
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