Parlo della dottrina del calor latente o specifico, come si vuol chiamare, di cui Black, e Wilke colle stupende loro scoperte han gettato i semi, e che è stata ultimamente tanto promossa dal D. Crawford dietro le sperienze del D. Irwine.
Seguendo questa analogia, siccome i vapori allorchè si condensano, e ritornano in acqua, e conseguentemente alla primiera più angusta capacità, perdono il lor calore latente, ossia depongono il di più di fuoco che si avevano appropriato volatilizzandosi; così pure manderan fuori il fluido elettrico divenuto ora ridondante. Ed ecco come nasce l’elettricità di eccesso, che domina sempre più o meno nell’aria anche serena, a quell’altezza in cui i vapori cominciano a condensarsi; la quale è più sensibile nelle nebbie, ove quelli si condensano maggiormente; e infine fortissima laddove le folte nebbie si agglomerano in nubi, è già si figurano in goccie. Fin quì l’elettricità dell’atmosfera sarà sempre positiva. Ma formata che sia una nube potentemente elettrica in più, ella avrà una sfera di attività intorno ad essa, nella quale se avviene ch’entri un’altra nube, allora giusta le note leggi delle atmosfere, gran parte del fluido elettrico di questa seconda nube si ritirerà verso l’estremità più lontana dalla prima, e potrà anche uscirne ove incontri o altra nube, o vapori, o prominenze terrestri che lo possan ricevere: ed ecco una nube elettrizzata negativamente, la quale potrà a sua posta occasionare coll’influsso della propria atmosfera l’elettricità positiva in una terza, ec. in questa maniera s’intende benissimo come si possano avere sovente ne’ conduttori atmosferici segni di elettricità negativa a cielo più che coperto; e come ne’ temporali specialmente, ove molte nubi si veggono pensili, e staccate vergere al basso, e or ondeggiare per qualche tempo, ora scorrere le une sotto le altre, or trasportarsi rapidamente, l’elettricità cambi più volte, e spesso a un tratto da positiva in negativa, e vice versa.
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