Non riesce punto difficile di notare accuratamente cotesti gradi respettivi ne’ due elettrometri, mentre allorchè sono questi in buon ordine, il decadimento dell’elettricità si fa lento lento, a segno, che vi passa più d’un’ora, e talvolta più di due, e di tre, prima che s’estingua essa intieramente. Io ho fatto tali osservazioni colla massima accuratezza più e più volte, e non solamente quelle qui registrate, ma altre molte, notando tutti i gradi intermedj; e posso dire, che in tutte la corrispondenza è stata così esatta, che ho trovato il conto fino dei quarti di grado, si per l’uno che per l’altro elettrometro.
Egli è quasi inutile il far osservare che, acciò i gradi vengano corrispondenti al segno che ho notato, conviene che la boccetta sia quadra, e che la scala applicata ad una delle faccie piane sia fatta ad arco, cioè presenti una porzione di circolo avente i pendolini per raggio. Io soglio farla di una listarella di carta, che applico con un pò di cera o di colla: de’ sottili tratti di penna distanti un dall’altro una mezza linea giusta, e tutti convergenti al centro di tal arco circolare, sono altrettanti gradi. Ora per determinare con precisione a quanti di tai gradi giunge l’elettricità, è necessario di portar l’occhio al livello della scala graduata in modo, che veggasi la punta de’ pendolini rasentare il lembo interno dell’arco graduato. Richiederebbesi pur anche di osservar sempre tenendo l’occhio ad eguale distanza, ex. gr. d’un piede dall’istrumento, ma, come già ha osservato il Sig. di Saussure, uno o due pollici di più o di meno portano sì piccola differenza nell’osservazione, che può trascurarsi.
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Sig Saussure
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