Rispondo che si cadrebbe allora nell’altro inconveniente, di cui ho già parlato, se non peggiore, eguale al primo; giacchè distando moltissimo le pareti della boccia dai pendolini, l’aria rinchiusa che li circonda, riceverebbe essa l’elettricità, che quelli tramandano, e riterrebbela tenacemente per delle ore, non lasciando per tutto quel tempo di agire considerabilmente sopra i pendolini ec. È duopo dunque per l’elettricità forte ricorrere ad un’elettrometro d’altra forma. Or io non trovo nulla di meglio che il quadrante elettrometro di Henley. Già da varj anni essendomi applicato a perfezionarlo, vi ho fatto varie mutazioni, e aggiunte. In seguito alle quali avendo trovato con mio grande stupore, e non minor soddisfazione, come riuscivano perfettamente comparabili, vuo’ dire eguali i suoi gradi, almeno dai 15 fino ai 35, e poco men che tali anche altri cinque sotto, ed altri cinque sopra quindi dai 10 fino ai 40 (parlo di gradi di circolo), avendo, dico, trovato che dentro tali limiti non eravi bisogno di alcuna correzione, intrapresi moltissime altre sperienze colla maggior attenzione possibile; onde poter determinare accuratamente il fallo di ciascun grado inferiore ai 15, e di ciascuno superiore ai 35, per quindi apporvi la giusta correzione, e ridurli tutti comparabili: il che mi riuscì con grande stento di fare, e costrussi le mie tavole di correzione che pubblicherò un giorno nell’opera, a cui travaglio da qualche tempo, e che ha per oggetto l’Elettrometria in tutta la sua estensione.
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Henley Elettrometria
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