Vide che potea profittare della lastra metallica da lui posta per fondo alla sua campanetta di vetro, facendole far l’ufficio di piatto del condensatore, col posarla sopra un piano di marmo asciutto, sopra un taffettà verniciato, sovra un incerato, od altro qualunque semi-coibente. Vide cioè, che toccando e. g. con una boccia di Leyden debolissimamente carica cotesta base metallica dell’elettrometro, in tempo che stassi con tutta la piana superficie applicata all’altra superficie semi-coibente, vi si raccorrebbe in molto maggior dose l’elettricità della boccia medesima, che se detta base o lastra si trovasse perfettamente isolata, come ho ampiamente dimostrato nella mia memoria sopra il Condensatore; e che quindi levato in alto pel suo uncino, o cappello l’elettrometro, essa lastra o base metallica dispiegando una forza elettrica corrispondente alla quantità condensatavi, farebbe divergere in ragione di detta forza i pendolini, cioè molto più, che se infusa si avesse immediatamente l’elettricità della boccia all’elettrometro, senza fargli fare la funzione di condensatore. Per poter poi agevolmente toccare col pomo di una boccia di Leyden, o con altro corpo elettrico di qualunque figura il fondo metallico dell’elettrometro convenientemente posato, il Sig. di Saussure vi inserisce un fil d’ottone, od oncinetto che risalta di alcune linee.
Non ho difficoltà a convenire, che l’esperienza riesca molto bene in questa maniera, e che si renda per tal mezzo sensibilissima un’elettricità, che altrimenti resterebbe impercettibile affatto.
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Leyden Condensatore Leyden Sig Saussure
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