Per dare ora un’idea dei vantaggi di questo Condensatore elettrometro vuo’ dire dell’innesto dell’uno sopra l’altro, dirò, che non si riducono già semplicemente al comodo di aver tutto riunito in un piccolo volume; ma che si ottiene sovente mercè di una tal riunione, e modo compendioso di sperimentare, ciò che non ci è dato d’ottenere usando di un buon condensatore, e di un non men buon elettrometro separati. Un esempio porrà la cosa in chiaro, premesse alcune osservazioni sulla virtù propria d’ogni condensatore, e sulle modificazioni di essa in ciascuno di tali apparati secondo la natura, e lo stato del piano semi-coibente.
Quando pubblicai nelle memorie già citate questa mia invenzione del Condensatore, sebbene non tralasciassi di spiegare, singolarmente nella 2.ª parte di quella inserita nelle Transazioni Anglicane, come e per qual ragione il piatto metallico, allorchè posa sul piano di marmo, od altro semi-coibente, atto sia a raccorre nel suo seno molto maggior dose di elettricità, che non quando trovasi isolato in aria, in una parola goda in quello stato assai maggiore capacità; e ne dimostrassi la vera causa nell’azione delle atmosfere elettriche, per cui smosso il fluido del piano semi-coibente, riducesi questo ad un’elettricità contraria a quella del piatto, e la contrappesa in certo modo: sebbene, dico, non tralasciassi di spiegare tutto ciò assai estesamente, non venni però a determinare fino a quanto crescesse o potesse crescere una tale capacità, e fino a quanto per conseguenza venisse condensata di questa maniera l’elettricità; contentandomi di dire, e di provare con evidenza di sperienze, che la cosa andava a un segno ben alto, massime per l’elettricità debolissima; la quale elettricità dall’essere pressochè impercettibile, oppur anche insensibile affatto, sorger io la faceva al grado di scintillare fortemente.
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