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      Cotal legge dell’attrazione in ragione duplicata inversa delle distanze era più facile il presumerla, che l’altra della ragione similmente duplicata delle forze caricanti, che abbiam veduto; e ciò dietro l’opinione comunemente abbracciata, che l’azione dell’elettricità sia appunto proporzionale al quadrato inverso delle distanze8. Ma che! s’io mostrerò, che non si verifica ciò; nè per la pressione delle atmosfere, la quale, come ho scoperto, è piuttosto in ragione semplice inversa delle distanze; nè per la ripulsione de’ corpi posseduti dalla medesima elettricità? Se mostrerò che neppure per riguardo all’attrazione ha luogo generalmente la legge del quadrato di cui parliamo; ma nel solo caso in cui da una parte il piattello viene dalla boccia carica toccato nell’attuale distanza in cui esso si trova, e dall’altra parte il piano deferente a cui s’affaccia comunica costantemente col suolo? E che in questo caso intanto cresce l’attrazione in ragion duplicata dell’avvicinamento, in quanto che a misura di tale avvicinamento contrae più di elettricità contraria il piano comunicante col suolo, cioè a dire si dirada più il fluido elettrico, o più si accumula nella superficie di lui affacciata al piatto elettrizzato, secondo che questo lo è positivamente, o negativamente? In prova di che in tutte le altre combinazioni; ove cioè o si lasci il piattello colla primiera elettricità somministratagli dalla boccia quando stava esso ad una certa distanza dal piano inferiore, e questa distanza poi si cangi in una maggiore o in una minore; o innanzi di effettuare tai cambiamenti di distanza si tolga a detto piano inferiore la comunicazione col suolo, onde rimanga isolato; o l’una, e l’altra cosa succeda; oppur finalmente si elettrizzi a parte un piattello con elettricità positiva, e uno con negativa, indi senz’altro si portino ad affacciarsi a varie distanze; in tutte queste combinazioni, dico, non siegue più l’attrazione la ragione inversa duplicata delle distanze, bensì o la semplice o la subduplicata, od una che partecipa di queste due; come le molte mie sperienze mi hanno insegnato: le quali inoltre estese a piatti più grandi, or eguali or ineguali, a sfere, a cilindri, a punte, e a varie combinazioni, mi hanno condotto ad iscoprire diverse altre leggi curiose del pari che nuove 9.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382