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      E allora, ove massimamente giungano a più d’un grado, sarà molto meglio il lasciar da parte il condensatore, come si è avvertito sopra, riservandolo per i soli casi di necessità, in cui senza di esso non si fa nulla. Quando dunque se ne può fare di meno, quando con maggiore esattezza, e precisione si possono notare i gradi dell’elettricità senza di lui, sarebbe gran peccato di ricorrere a un tale strumento, che per simili osservazioni comparate indurci potrebbe in errore, come si è veduto. E a qual prò inviluppare con nuovi maneggi l’esperienza, e accrescerne cotanto l’imbarazzo? Quando non fosse per sorprendere gli spettatori poco istrutti, che stordirebbero ad una vivacità così grande, e inaspettata di segni. Poco manca dunque, che non rileghiamo tra le sperienze di puro divertimento quelle d’ingrandire i segni dell’elettricità atmosferica, che regna d’ordinario anche nella bassa regione, fino ad ottenerne forti e vivaci scintille mercè il giuoco del condensatore, quando nulla ci apprendono di più; quando per le osservazioni comparative serve meglio e più sicuramente il solo elettrometro provveduto della fiamma. Però non diamo a quello un bando assoluto, essendovi pure i casi, in cui vien buono, come si è già rimarcato, e avrem occasione di vedere ancora in seguito.
      Ma è egli poi così, che le semplici immediate osservazioni fatte coll’elettrometro atmosferico portante in cima del suo conduttore la fiamma siano in ogni caso, in cui l’elettricità atmosferica è sensibile in questo modo, accertate e fedeli; e non vi è nulla a temere dall’incostanza della fiamma? non dobbiam punto temere un’incostanza corrispondente ne’ segni dell’elettrometro stesso a cui appartiene? ciò che, come si vede, renderebbe molto soggette a errore anche tali osservazioni, qualor si pretendesse che fossero comparate.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382