Ma lasciam da parte una volta i gran conduttori atmosferici innalzati sulla sommità delle case sopra le torri ec., più acconci per le osservazioni dell’elettricità straordinariamente viva e strepitosa, quale si manifesta nel forte de’ temporali, e di quella ancora molto animata che nasce talvolta al cader di certe piogge, e più spesso in tempo di neve; più acconci, dico, per le sperienze su cotale energica elettricità, che per seguire gli andamenti, e le vicende dell’elettricità blanda e moderata dell’aria serena, calma o ventosa, secca o umida, della rugiada, delle nebbie, e delle nubi non temporalesche; elettricità che egli è più importante di studiare, essendo essa finalmente la sorgente di quell’altra tumultuosa e indomita: lasciamo sì da parte que’ conduttori machinosi, e ritorniamo al nostro elettrometro atmosferico portatile fatto per le osservazioni di cotesta elettricità tranquilla, in cui riesce di un uso più sicuro e molto più esteso, soprattutto ne’ tempi umidi, per la ragione che gli si può di leggieri conservare un perfetto isolamento; ciò che riesce quasi impossibile di praticare coi gran conduttori fissi.
E quì non sarà inutile il far osservare, come egli è appunto per un tale isolamento imperfetto di cotesti grandi conduttori esposti di continuo all’aria, e perchè i segni di un’elettricità semplicemente di pressione non possono sostenersi gran tempo (il fluido elettrico riuscendo alla lunga a scappar fuora, e ad abbandonare quella parte del conduttore, in cui per la detta pressione ossia azione dell’atmosfera elettrica era stato condensato), egli è, dico, per queste ragioni, che i gran conduttori non danno sovente alcun segno di elettricità; giacchè converrebbe, per averli in virtù della semplice pressione, innalzare il conduttore isolato a dovere allora allora che si vuol fare l’osservazione, nè punto dar tempo al fluido elettrico smosso, e condensato, ex. gr. nella parte inferiore di detto conduttore di effondersi: e per aver segni costanti di un’elettricità incessante (al che richiedesi, che vi s’infonda realmente e eontinuamente quella dell’aria) converrebbe porre in cima del conduttore Frankliniano un candelino acceso, come io pratico col piccolo conduttore portatile, il quale per questa sola aggiunta supera tutti i grandi.
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Frankliniano
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