Un cordoncino intrecciato di fili d’argento, sicchè formi un conduttore continuo, s’attacca con un nodo, e si lascia pendere da cotesta verghetta lungo tanto, che quando si solleva in alto con una mano la canna così corredata, l’infimo capo di lui terminante in un laccio od anello possa annettersi, o all’uncino di una boccetta di Leyden, od al cappelletto similmente uncinato di un elettrometro a boccetta, che si tiene dall’altra mano in mira agli occhi, e sufficientemente discosto da detta canna: possa, dico, annettersi e sciogliersi a volontà.
La fig. 2. rappresenta tutto l’apparecchio nell’atto che una persona sta esplorando con esso l’elettricità atmosferica in mezzo d’una campagna, d’un giardino, o d’altro sito più o meno aperto. AB è il bastone o canna da viaggio, il pomo della quale vien impugnato dalla mano sinistra. C il tubo conico d’ottone in cui entra il puntale di detta canna. D la colonnetta di vetro incrostata di ceralacca. E il cappelletto d’ottone su cui è avvitata la verga d’acciaro FG, che porta sulla sua cima G il solito zolfanello acceso, ritenuto da un fil di ferro attorto in spirale o altrimenti. HI finalmente il cordoncino intrecciato di fili metallici, che s’innesta in I all’elettrometro tenuto sollevato dalla mano destra.
È facile vedere, come tutto questo apparecchio si smonta, e può rinchiudersi, a riserva del bastone, in un astuccio tascabile, unitamente al battifuoco, ad una provvisione di zolferini, e ad un bastoncino di vetro metà nudo, e metà coperto di cera spagna, che serve, allorchè si hanno de’ segni d’elettricità, a farne tosto conoscere la specie.
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Leyden
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