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      Su detto tavolino sono impiantate a vite due colonnette fd, ge tutte di legno, fuori del pezzo d e del pezzo e, vicini alle rispettive basi, i quali sono di vetro incrostato di ceralacca, e servono ad isolare le teste f, g di coteste colonne in un colla pertica H da esse sostenuta nella guisa che si vede: cioè la testa f segata nel mezzo presenta due assicelle, che ricevono la coda spianata della pertica, e ritengonla per mezzo di due piuoli posticci t, u, quando vuolsi eretta verticalmente, o per mezzo di un solo, quando, come nella figura, vuolsi inclinata, nel qual caso serve di opportuno sostegno l’altra colonna colla sua testa g alquanto scavata obliquamente. Ecco dunque la pertica convenientemente isolata, e che sporge fuor della finestra quanto basta: non le manca più che un candelino acceso in cima per ben succhiare l’elettricità dell’aria, e un filo di ferro tirato da cima a fondo per condurla facilmente; e questo filo e questo candelino sono pure indicati nella figura, il primo da ii, l’altro da l, che rappresenta al di più una piccola lanterna di latta, che chiude detto candelino, e lo ripara, al bisogno, dal vento e dalla pioggia.
      Dopo una tal descrizione, la maniera di metter in ordine cotest’apparato, di montarlo e smontarlo si spiega da se; onde non mi ci tratterrò più a lungo: dirò solo ch’egli è molto comodo, invece di tenere tutta la pertica di un pezzo, di separarne quella parte che giuoca sopra i due sostegni f e g, e fare che la porzione che viene ad appoggiare sopra g, e ne sporge alquanto, sia cava per lo lungo a forma di bussola, in guisa da ricevere la pertica o canna, che facilmente allora, e senza tanto imbarazzo, vi s’inserisce e via si leva a volontà.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382