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      Ritornando all’esperienza, che ho in animo di tentare, dirovvi, che aspetto per porvi mano stagion migliore, non parendomi che la state possa dar luogo a un condensamento dei vapori nella sala dell’esperienza così pronto, come richiedesi per avventura alla buona riuscita. Rimetto dunque il tentativo ad un tempo freddo e secco, che immagino dover esser più favorevole all’intento26.
      Vengo ora alla spiegazione promessa; e comincio dal confrontare, riguardo al potere di sottrarre l’elettricità non solo all’aria, ma in generale a tutti gli altri corpi, e segnatamente ai non conduttori, o così detti coibenti, comincio, dico, dal confrontar tra loro la fiamma e le punte metalliche. Si è decantata tanto la virtù di queste ultime, se n’è fatto così gran caso, tanto se ne sono occupati i Fisici per ispiegarla (sebbene inutilmente, fino a che non si ebbero formata una giusta e chiara idea delle atmosfere elettriche, cagion primaria di tale virtù delle punte) che per esse si è quasi scordata e trascurata, diciam pure, del tutto la forza conduttrice della fiamma, che i primi Elettricisti aveano per altro riconosciuta assai grande. Appresso si riguardò comunemente la fiamma sotto l’aspetto di dissipatrice dell’elettricità e poco o nulla sotto quello di collettrice: prerogativa, ch’essa, e dopo di lei il fumo, posseggono nel più alto grado. Le sperienze per raccorre l’elettricità naturale dell’atmosfera, che ho riportate nelle lettere precedenti, lo provano nella più luminosa maniera. Ciò non di meno ho voluto, perchè nulla restasse a desiderare, esaminar la cosa più dappresso, rivolgendomi ben anche all’elettricità artificiale, ho voluto vedere e toccar con mano ciò che succede, e come succede.