Questa differenza, come si vede, non è per se stessa di grande importanza, poichè in fine la fiamma debile ed esile porta, quanto la grande e vigorosa, l’elettricità del conduttore atmosferico presso a poco al medesimo grado, sebbene alquanto più tardi: ma che sono alcuni secondi di più? la cosa non diviene importante, che nel caso, in cui si voglia caricare una boccia di Leyden, massime se grande: allora una fiamma voluminosa e molto vivace, che, spogliando in un dato tempo una più grande massa d’aria, fornisce più prontamente l’elettricità necessaria alla carica di detta boccia, e non v’impiega che il tempo di 2 o 3 minuti, in luogo di un quarto d’ora, è di un grande vantaggio. Ne ho fatto più di una volta la prova, che mi ha corrisposto, sostituendo in tempo calmo alla lanterna fornita del solito candelino una grossa fiaccola, od una scodella di pece ardente.
Nell’avanzare quì sopra, che una piccola e debol fiamma porta in fin del giuoco l’elettricità nel conduttore atmosferico al medesimo grado, a cui ve la porta, a dir vero più presto, una fiamma grande e vigorosa, ho voluto temperare la proposizione con un presso a poco; e ho inteso con ciò di accordare qualche piccolo vantaggio anche a questo riguardo alla fiamma grande sopra la piccola, il qual deriva da che la corrente d’aria, e il vivo calore sendo portati un po’ più alto, vanno a prendere l’elettricità da uno strato d’aria alquanto più animato, e a comporsi in equilibrio con esso. Coerentemente a ciò merita d’esser considerato per qualche cosa anche il vento, se mai talvolta ripieghi e deprima la fiamma.
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Leyden
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