Ma v’è di più ancora. L’apparato atmosferico sprovveduto di fiamma non solamente resta molto addietro nella forza dei segni da quel grado di elettricità, che regna nello strato d’aria, a cui giunge colla sua testa quanto si voglia acuminata; ma questi segni possono (che è peggio assai) divenire facili, e trarci in errore sullo strato dell’elettricità, sui cambiamenti a cui soggiace, e fin sulla specie della medesima; facendo comparire e. g. che si debiliti o che s’accresca, quando non sarà nulla di ciò, oppur anco sarà il contrario; accusando un’elettricità negativa, quando domina tuttavia la positiva, affievolita soltanto ec. Intorno a che, per non estendermi di vantaggio, richiamo i soli casi, che ho già nella lettera precedente arrecati 32, onde comprovare appunto, che il conduttore atmosferico senza fiamma è per se stesso infedele, e che può non di rado ingannare con un linguaggio equivoco o falso.
Ora a nessuno dei tanti inconvenienti annoverati va soggetto il conduttore atmosferico, sol che porti in cima la fiamma, mercecchè nè in lunghezza di tempo può affievolirne i segni di elettricità, la quale di continuo vi s’istilla dall’aria; nè spegnerla alcun toccamento in guisa, che non risorga intiera, cessato il toccamento; nè lo stesso cattivo isolamento dell’elettroscopio, o di qualsiasi altro sostegno pregiudicarla molto, quando più di quella dose d’elettricità, che il conduttore dissipa per questa parte, gli se ne rifonde incessantemente dall’aria per intervento della fiamma.
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