Quindi è, che il cattivo isolamento, fino a un certo segno, non fa gran male; vale a dire non toglie che l’elettricità sorga nell’elettroscopio a quel grado presso a poco, che possiede l’aria circondante la fiamma in alto; e che solo un’isolamento più che cattivo, che appena può dirsi isolamento, guasti l’esperienza.
A conchiudere, ed a ristringere in poco il molto, che in questa e nelle antecedenti lettere son venuto esponendo, eccovi, mio Signore, i principali capi, a cui si riducono i vantaggi della fiamma sopra le punte nell’importante oggetto di esplorare l’elettricità atmosferica. 1. Per mezzo della fiamma si hanno segni del doppio, e quasi del triplo più grandi; onde rendesi spesso sensibile quell’elettricità, che altrimenti nol sarebbe. 2. Questi segni rappresentano al giusto la forza di elettricità, che regna nello strato d’aria, a cui facciam giungere la fiamma, ne danno cioè il vero e preciso grado (come avea accennato già nella lettera precedente 33, e in questa ho diffusamente spiegato), e ciò anche in mezzo a qualche imperfezione dell’apparato; onde l’esperienza è ognora più fedele e più sicura. 3. L’elettricità, anche debole all’ultimo segno, s’infonde realmente nel conduttore dall’aria, che di continuo accorre alla fiamma; ed è perciò non accidentale, non labile, come l’elettricità di semplice pressione, ma reale, e in certo modo indeficiente; il che dà luogo a diverse sperienze rilevantissime, a quelle col condensatore ec. che nell’altro modo, cioè se il conduttore atmosferico portatile non è munito della fiamma, non si possono eseguire.
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