Che dunque? Pretenderemo noi con tali fiamme, e colonne di fumo mandate verso il cielo, di esaurire per poco e dissipare i più gran temporali con quella facilità con che il Sole dissipa co’ suoi raggi la nebbia del mattino? Io non amo, il ripeto, di farmi illusione fino a tal segno. Cosa mai sono gli agenti i più efficaci, che l’arte sa impiegare, rimpetto alle forze irresistibili della Natura; e le nostre misure paragonate alla sua grandezza in ogni senso? Quale meschina risorsa non si direbbe quella di derivare con de’ canali, fossero pur larghi e profondi, l’acqua del mare, non che per votarne il grande abisso, ma per abbassarne pur solo il livello? Or un temporale può giusto dirsi un mare di elettricità, e le fiamme innalzate canali per esaurirlo: quanto poco dunque varranno a farlo?
Queste cose io dico a me medesimo, prima che chicchessia me le obietti. Ma poi più posatamente meditando vengo sul riflesso, e invito anche gli altri a riflettere meco, come la Natura, avvegnachè possente oltre ogni credere, non produce sempre i suoi fenomeni tanto in grande, quanto s’estendono le sue forze, considerate ciascuna separatamente e nel suo colmo, e quanto ella giunge a produrre in certe circostanze favorevoli allo sviluppo di tale o tal altra forza; ma tempera perlopiù i suoi fenomeni in virtù di queste forze medesime, che trovansi bene spesso in opposizione fra loro e si bilanciano mercè di una maravigliosa armonia delle sue leggi. Sono pertanto opera dell’istessa Natura, siccome l’immensità dei mari, così i laghi e stagni angusti; come i torrenti rovinosi, così i placidi ruscelli: compone ella egualmente le piccole colline e i grandi ammassi di montagne; dà moto a lievi zefiri; fa lentamente scendere la rugiada; forma le rare nebbie, le piccole nubi, le dolci e minute pioggie; produce la blanda e tranquilla elettricità dell’aria: tuttociò co’ medesimi agenti, con cui eccita in altre circostanze i venti furiosi e gli oragani; inonda la terra con diluvj d’acqua; forma ed ammassa le nubi tempestose; fa romoreggiare il tuono e scoppiare il fulmine; alluma, ed infiamma tutta l’atmosfera.
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