Se dunque si considera che la Natura non opera sempre con fracasso; che anzi sono tai casi infinitamente. più rari degli altri in cui agisce pacatamente, onde ben disse un mio dottissimo Italiano, il Conte Ricati, che il sistema della Natura è un sistema moderato; se si considera che tutti i suoi fenomeni, nella combinazione di tante e sì variate circostanze, accader denno in tutti i diversi gradi di forza dalla più grande irresistibile fino alla più picciola impercettibile; si vedrà come riguardo pure a temporali, scendendo dai più grandi e terribili ai più piccioli ed innocui, ve ne hanno ad essere di mezzo alcuni tuttavia dannosi e pericolosi, non però insuperabili, tali voglio dire, che da un numero più o men grande di fuochi accesi ne’ luoghi a proposito potranno venire spogliati d’elettricità a segno di svanire, o di perder almeno la forza di nuocere. E perchè, se la piena dell’elettricità è grande sì, ma non immensa, non serviranno a disperderla, o a scemarla almeno considerabilmente tanti buoni scaricatori, quali sono le fiamme? Come se più scoli per canali artefatti non potessero asciugare una palude, od abbassare di molto il livello di un lago, perchè non giungono ad abbassare sensibilmente quello del mare. In verità io non veggo, che sia fuor di ragione lo sperare di potere così per mezzo di molti fuochi accesi, non dirò dissipare intieramente, ma sibbene estenuare di molto alcuni temporali; se non i più estesi e tremendi, quelli almeno circoscritti a poco spazio, e non così furiosi, ma tuttavia minaccianti grandine od altro disastro, di poter, dico, estenuare cotai temporali, tanto da renderli innocui, o men dannosi, e di più corta durata.
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