Voi intanto, Signore, che avete preso interesse alla discussione del soggetto concernente il Tempio di Gerosolima, spero che mi perdonerete se ho voluto questa volta divertirmi un poco intorno all’altro che riguarda i fuochi de’ Sacrificj campestri, purchè il divertimento e i vani discorsi non vadano più in lungo. Basti dunque così: chiudiamo questa lettera piena soltanto di belle immaginazioni e d’idee, non so se mi dica sublimi o stravaganti. In compenso sto preparando altre lettere, che saranno di tutt’altra tempra: conterranno fatti e osservazioni; e con esse andrò internandomi, assai più di quello che ho fatto in tutte le precedenti, ne’ fenomeni dell’Elettricità atmosferica.
      Sono ec.
     
      LETTERA SESTA44
      Eccomi, o mio Signore, a soddisfare, anche prima di quello ch’io pensava, alla promessa di farvi parte con una nuova serie di lettere delle mie, quali esse si sieno, osservazioni e meditazioni sopra varj fenomeni della Meteorologia elettrica.
      Ho avuto occasione in più luoghi delle precedenti lettere di riportare le sperienze, consegnate già nell’Appendice alla mia Memoria sul Condensatore, colle quali mi è riuscito di far nascere l’elettricità mercè della semplice evaporazione; ed ho spiegato come su tali sperienze è fondato il mio sistema intorno all’origine dell’elettricità naturale atmosferica, e sue vicende. Or quì avanti d’innoltrarmi nelle applicazioni degli stabiliti principj ai diversi fenomeni meteorologici, stimo opportuna cosa il trattenermi un poco sopra tali sperienze, e avanti tutto sopra varie circostanze, altre necessarie, altre più o meno favorevoli al buon riuscimento delle medesime.