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      Li prego dunque di voler ripetere le sperienze nel modo che passo a descrivere, e che siccome il più facile è il mio più usitato.
      Colloco sopra uno sgabello isolante a dovere un fornello portatile, es. gr. un di quelli da cioccolata, e vi getto dentro due o tre piccoli carboni ardenti della grossezza di una nocciuola, che copro con un pugno d’altri carboni non accesi, umettandoli alquanto se son troppo secchi. Questi anzichè aumentare ammorzano il fuoco, e già già lo spengono, a meno ch’io non l’ecciti un poco col soffio della mia bocca, o meglio aprendo lo sportello del cinerario, per incamminarvi di sotto in su una corrente d’aria. Ora non sì tosto il fuoco comincia ad attaccarsi, e serpeggiare pel mucchio de’ carboni neri, che tutto l’apparato, cioè il fornelletto collo sgabello si mostra elettrizzato a segno di far divergere le paglie del mio elettrometro più sensibile fattogli toccare, d’una linea, poi di 2, 3, 4, ed anche più, di far saltellare delle fogliette d’oro paglio, e fino de’ fiocchetti di cenere. Distruggete cotal elettricità con qualche toccamento; e la vedrete rinascere in pochissimo tempo, in meno d’un minuto: lasciatela; ella non crescerà oltre un certo termine, oltre 8 o 10 gradi per esempio; ma si sosterrà in questo stato fintanto che si mantiene, moderando la corrente d’aria, la stessa combustione lenta.
      Che se troppo s’avanzi, e divenga una combustione più viva accompagnata da un gran calore, e da una corrente d’aria assai forte, la qual manifestasi anche all’occhio per una specie d’ondulazione, o traballamento nella colonna che sta sopra il fornello; l’elettricità diminuirà allora di molto nell’apparato, venendo, come è facile il presumere, portata via in gran parte e dissipata da quell’aria medesima, che s’introduce per di sotto, attraversa il fuoco, e s’innalza caldissima formando la colonna ascendente or or menzionata: finalmente sparisce ogni elettricità, tostochè avvivata viepiù la combustione, la fiamma vi prende, e si leva alcun poco in alto.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382