In conseguenza egli s’induce a credere, che in queste sperienze si generi realmente del fluido elettrico, non altrimenti che per esse si genera dell’aria infiammabile; e che in sostanza non differisca gran fatto quello da questa. „Sarei dunque portato (dice egli) a riguardare il fluido elettrico come il risultato dell’unione dell’elemento del fuoco con qualche altro principio, che non ci è ancora noto. Sarebbe egli analogo all’aria infiammabile, ma incomparabilmente più sottile„. Soggiunge poscia in una nota. „Il Sig. Kirwan si è chiaramente spiegato sopra questo soggetto dicendo, che il flogisto in uno stato molto più rarefatto che l’aria infiammabile, ed unito ad una più grande quantità di fuoco, potrebbe esser quello che costituisce il fluido elettrico.„ Il Sig. Lavoisier sembra pure avere delle idee analoghe a queste.
      Dietro a tali idee riflettendo il Sig. di Saussure, che non dal solo ferro, ma sibbene da’ carboni ardenti toccati dall’acqua, si produce dell’aria infiammabile; che se ne sviluppa (per que’ che ne ammettono l’esistenza) del flogisto non altrimenti che dal ferro; pensò, che produr parimenti si dovesse del fluido elettrico, e nascere quindi l’istessa elettricità positiva: ma fatto sta, che fu sempre negativa, quale suol nascere dalla semplice evaporazione, e quale io aveva detto d’averla costantemente trovata. Questa sperienza si può fare comodamente in due maniere: la prima è di spruzzare, com’io praticava da principio, e come ha ripetuto il Sig. de Saussure, dell’acqua sui carboni accesi entro al solito fornello isolato: la seconda di lasciar cadere due o tre grossi carboni nell’acqua di un caldajo similmente isolato, di lasciarli, dico, cadere dall’alto, acciò si tuffino profondamente, e ben attizzati, sicchè eccitino uno stridore, e levino gran quantità di vapori.