In quest’ultima maniera l’elettricità sempre negativa, che acquista l’apparato, suol esser più forte.
Del resto l’idea della composizione e decomposizione del fluido elettrico, oltre agli autori già nominati, è adottata da altri, ed in ispecie dal Sig. De Luc, il quale è d’avviso, che si generi cotesto fluido in seno dell’atmosfera per opera, non si sa come, de’ raggi solari. Egli si studia di comprovare con molti argomenti questa sua opinione nella recentissima opera Idées sur la Météorologie. Per me dirò, che la supposta generazione del fluido elettrico, comunque sembrar possa plausibile, e conforme al genio della Chimica moderna, non mi va molto a verso; e che nel caso di cui si tratta, inclinerei piuttosto a pensare che il fluido elettrico, il quale salta fuori allorchè si spruzza dell’acqua sul ferro o sul rame infocati, e fa, che l’apparato, malgrado la dose che ne perde in virtù dell’evaporazione che siegue, si mostri di tal fluido ridondante, non sia già un prodotto, ma sibbene un edotto: cioè che detto fluido elettrico si sviluppi soltanto dal metallo, o dall’acqua (da quello dei due che si decompone, e in cui esisteva per avventura in istato fisso); oppure che fosse in qualunque modo contenuto nella parte d’acqua che perde la sua fluidità, e in forma solida si unisce al ferro, e al rame aumentandone il peso ec. il che sembra più verisimile. Conformemente a quest’ultima idea io concepisco dunque che quella quantità d’acqua, che fissandosi ne’ detti metalli scompare, perda con ciò anche la capacità di contenere il fluido elettrico che avea prima, il quale per conseguenza divenuto sovrabbondante produca i segni di elettricità positiva nell’apparecchio isolato.
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Sig Luc Idées Météorologie Chimica
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