In primo luogo non so perchè, contento di riportare unicamente la sperienza dell’acqua spruzzata sui carboni accesi, tralascia egli tutte quell’altre, in cui e colla semplice evaporazione dell’acqua sopra lastre riscaldate, e colla produzione di diverse arie, e colla pura combustione de’ carboni, io avea ottenuto costantemente l’istessa elettricità negativa nell’apparecchio isolato: esperienze, le quali, come si vede, aggiungono molto peso alle conghietture, che fin dapprincipio ne ricavai.
In secondo luogo ei conchiude dalle sperienze del Sig. di Saussure ciò, che nè dice, nè pensa l’autore delle medesime; ciò che non si può da quelle in alcun modo ricavare: che l’evoporazione rapida produca più sovente l’elettricità positiva, che la negativa. Confrontisi il passo recato di Saussure, anzi tutto l’articolo citato: e non dice egli apertamente, che l’acqua spruzzata sopra crogiuoli infocati di porcellana vi produsse costantemente elettricità negativa; e che, se non sempre, per lo più fu tale anche co’ crogiuoli d’argento? Anzi che quando si ebbe positiva, l’argento non era per avventura scevro di qualche lega di metallo impuro e calcinabile? In somma non attribuisce egli quest’anomalia dell’elettricità positiva, prodotta dall’affusione dell’acqua sopra il ferro e il rame infocati, all’alterazione che soffrono cotesti metalli, e l’acqua medesima, convinto da tutte le altre sperienze che l’evaporazione sola, sia pur rapida quanto si vuole, lascia sempre elettrizzato negativamente l’apparato?
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Sig Saussure Saussure
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