Come dunque può dire il Sig. De Luc che Saussure abbia distrutta con esperienze dirette la base, sopra cui s’appoggia la mia teoria? Certo nol dice l’istesso Sig. di Saussure, il quale la tiene anzi confermata dalle sue stesse sperienze riferite nell’articolo tante volte citato46.
Per ultimo suppone il Sig. De Luc, che nella mia ipotesi la condensazione de’ vapori, la quale fa che mettan fuori il fluido elettrico divenuto ormai ridondante, sia solo quell’ultima condensazione, che li riduce al primiero stato di acqua; quando io non mi sono mai spiegato così: ho anzi lasciato intendere fin da’ primi cenni che ne diedi, che la condensazione de’ vapori elastici invisibili in vapori crassi, ossia vescicolari, quella che li trasforma in nebbie e in nuvoli, quella è che spreme, dirò così, il fluido elettrico, e che fa che tali ammassi nuvolosi compajano fortemente elettrici per eccesso. Non ho nè detto nè pensato mai, che bisognasse per cotal’elettricità, che fossero i vapori ridotti effettivamente in goccie di pioggia. Che più? Neppure l’addensamento in nuvoli io lo crederei necessario; se non per l’elettricità molto forte, giacchè per la debole, che suol regnare a ciel sereno, stimai bastare un cominciamento di condensazione, qual è quello che soffrono i vapori a misura che nel salire incontrano strati d’aria più freddi, che li stringe per avventura in una nebbia, ma nebbia così rara, che punto non è visibile. „Ecco (io dicea nell’Appendice alla mia Memoria sul Condensatore già citata) come nasce l’elettricità di eccesso, che domina sempre più o meno nell’aria anche serena, a quell’altezza, a cui i vapori cominciano a condensarsi; la quale è più sensibile nelle nebbie, ove quelli si condensano maggiormente, e già si figurano in goccie; e infine fortissima laddove le folte nebbie si agglomerano in nubi„. Non ricercava io dunque, fin d’allora, per far nascere la più forte elettricità, che i vapori si condensassero fino a risolversi in pioggia, ma soltanto fino a formar dense nebbie, e nuvoloni scuri: e coll’aggiunto già si figurano in goccie, non altro volea significare che il passaggio dallo stato di vapor elastico trasparente a quello di vapor nebuloso, il quale essendo un aggregato di vescichette d’acqua, gli manca più poco a confluire in goccie.
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