Eccovi, mio Signore, i fatti. Per ciò che riguarda la spiegazione io non dubito punto, e son persuaso che a voi pure non verrà in capo di dubitare, che l’elettricità di cui si tratta non sia un effetto dell’evaporazione; quantunque l’autore della scoperta inclinasse piuttosto ad attribuirla allo sfregamento che l’acqua rotta in minutissime goccie incontra coll’aria. Cercò egli di appoggiare codesta opinione nell’opuscolo sovraccitato; ma poscia abbandonolla, allorchè mi argomentai di dimostrargliela insostenibile: e fu in occasione delle lunghe conversazioni che ebbemo sopra questo soggetto, e sopra l’elettricità prodotta dall’evaporazione artificiale, dalla combustione ec., nella qual occasione gli mostrai alcune delle mie sperienze a ciò relative, di cui fu molto soddisfatto. Con queste, e colle opportune riflessioni mi fu facile di staccarlo dalla sua opinione, e convertirlo alla mia. Il Sig. Tralles convien dunque meco al presente sulla causa immediata di codesta elettricità: egli considera meco la gran massa d’acqua che cade, e si rompe, in un col volume delle goccie sparpagliate, e de’ vapori nebulosi, che forma una cascata, considera, dico, tutto questo volume insieme, questo gran nuvolo, com’io lo considero, per un ammasso soggetto ad una emanazione di vapori elastici trasparenti, che si slanciano fuori dal nuvolo medesimo, e si disciolgono nell’aria circondante più calda, e più secca: evaporazione prodigiosamente accelerata dalla grandissima divisione, e agitazione dell’acqua.
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Sig
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