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      Nè serve il dire, che l’acqua è un troppo buon conduttore. Certo non lo è più del carbone, la cui polvere spinta fuori con impeto da un soffietto pur si elettrizza.
      Ma più di tutto questo fanno al proposito le sperienze, che io ho instituite sopra il ghiaccio, cui son riuscito ad elettrizzare benissimo coll’abrasione, ancorchè fosse buon conduttore, atto a scaricare istantaneamente la boccia di Leyden e a trasmettere quindi la commozione tanto come l’acqua, o poco meno. Nè ciò mi fece maraviglia, dacchè mi era riuscita l’esperienza col carbone, ch’è del ghiaccio migliore conduttore. Solamente fui sorpreso che l’elettricità eccitata nelle raschiature del ghiaccio riuscisse cotanto grande, poco o nulla cioè inferiore a quella delle raschiature di cioccolata e di ceralacca. La cosa va a tal segno, che non è ancor coperto per metà il fondo del piatto metallico isolato delle briciole di ghiaccio che vi cadono, che tal piatto si trova già elettrizzato al grado di scoccare viva scintilla contro il dito, che gli si accosti. Molto più ancora fui sorpreso allorchè vidi ciò operarsi non solo dal ghiaccio freddissimo, cioè a 6, 8, 10 gradi sotto il zero di Reaumur (al qual termine comincia a non essere più buon conduttore della commozione; ancorchè disti molto ancora dal potersi dire vero coibente, e non lo sia che verso i gr. — 20, come ha trovato il Sig. Achard60); ma e da quello già vicino a sgelare, e dal ghiaccio attualmente fondentesi, ed esposto ad una temperatura di 10, l5, 18 gradi sopra la congelazione.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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