Nè a ciò contraddice l’esperienza più sopra recata, in cui raschiando con coltello un pezzo di ghiaccio tutto grondante d’acqua, le raschiature che ne provenivano mostraronsi elettriche; giacchè appunto le prime raschiature bagnate non davan segno alcuno; e soltanto allorchè spazzata via dalla superficie del ghiaccio l’acqua, e intaccato questo sul vivo se ne spiccavano delle briciole secche, allora soltanto compariva l’elettricità in esse, e nel piatto isolato che le raccoglieva.
In generale lo stato di liquidità è sommamente contrario a ciò che un corpo si elettrizzi per istropicciamento; siccome pure è sfavorevole qualunque consistenza semifluida. Così gli olj, la pece liquida, i grassi non concreti, sebben siano più coibenti che conduttori, pure agitati, sbattuti, percossi comecchesia, e da qualunque corpo punto non si elettrizzano. Che più? Un sottile strato d’olio, o d’altro liquore, un leggier velo d’acqua, che ricopra una lastra di vetro, di solfo ec. le toglie di elettrizzarsi per istropicciamento, come infatti non si elettrizza punto finchè non sia resa asciutta. In somma voglion essere, perchè ne sorga elettricità, le superficie d’ambi i corpi strofinantisi, e solide e secche. Uno de’ due corpi, è vero, può anche essere non solido, può essere cioè l’aria, la quale spinta con impeto, mediante es. gr. un forte mantice, contro la faccia di una resina lucida e monda, o di un vetro terso, e asciuttissimo, viene ad eccitarvi qualche debole elettricità; ma dee pure essa aria trovarsi secca: in caso contrario l’esperienza non riesce.
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