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      Or se tanto nuoce l’umido dell’aria, e un semplice appannamento de’ corpi strofinantisi, che manca perciò di eccitarsi l’elettricità fin nei migliori idioelettrici; come mai aspettarci potremo che essa nasca dallo stropicciamento delle goccie dell’acqua medesima, o di quella pellicola d’acqua onde son formati i vapori vescicolari, contro l’aria resa già umidissima?
      Nè solo nuoce a segno di estinguere ogni elettricità originaria, d’impedire cioè che essa nasca per istropicciamento, l’acqua in istato di aggregazione, l’acqua che o fluisca o ricopra d’un liquido velo la superficie de’ corpi stropicciantisi; ma ben anche quella, che umetta l’interiore lor sostanza, l’acqua imbevuta da’ corpi spugnosi, e sì nascosta che non appare. Un mattone non ben secco, un legno poco stagionato, un osso alquanto succoso, raschiati alla mia maniera, danno ben scarsi segni di elettricità; sebbene siano cattivi conduttori, poco o nulla atti a trasmettere la commozione quando fan parte dell’arco scaricatore, e però più coibenti assai del carbone e del ghiaccio; i quali ultimi la trasmettono benissimo, come s’è già veduto, e nondimeno soffrono, col raschiarli, di elettrizzarsi; e sì il ghiaccio a segno di far dare scintille al piatto isolato, che raccoglie le sue briciole nell’atto che raschiate gli piovono in seno. Un legno verde poi si raschi, si limi come si vuole, e ne piovan le limature in qual copia si vuole sul piatto isolato, non sarà mai che questo venga portato a dare il minimo segno di elettricità; non già perchè tal legno verde sia troppo deferente, essendolo ancora meno del ghiaccio e de1 carbone, che pur non ricusano per tal mezzo di elettrizzarsi; ma perchè asconde in seno tropp’acqua, nemica a siffatto eccitamento dell’elettricità.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382