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      Soltanto le minutissime pioggie lasciano talvolta sussistere un debole resto di elettricità per eccesso, e più spesso il riducono a nulla.
      Ma pure si danno delle pioggie anche forti, degli scrosci d’acqua, che ben lungi dall’indurre nell’aria sopra le nostre teste l’elettricità negativa, vi lasciano regnare la positiva, e ne la rinvigoriscono anzi. Che rispondere a ciò? Che tal cosa accade soltanto in occasion di temporale: per quei temporali, in cui la nuvola, che ci sta imminente, e che scarica la pioggia, è sì fortemente elettrica in più, che vince quella qualunque elettricità in meno, che il rovescio d’acqua può mai eccitare. Le goccie che cadono, essendo parte di quella nuvola strabocchevolmente ridondante di fluido elettrico avviene per quanto ne perdano nel lor tragitto fino a terra, che sì per semplice comunicazione, che in virtù dell’evaporazione cui soggiaciono, pur ne ritengano tanto ancora da mostrarsi fortemente elettrizzate per eccesso. Questo caso però è raro fin anche ne’ temporali: giacchè la massima parte delle pioggie temporalesche ci danno anch’esse elettricità per difetto; ed è chiara la ragione. Primo perchè ne’ temporali i nuvoli dello strato inferiore, cioè più vicini alla terra, son essi medesimi più spesso elettrici per difetto che per eccesso, come ne indicano gli elettroscopj atmosferici. Secondo perchè anche quando l’inferiore strato di nuvole, quello che si scioglie in pioggia, è elettrico per eccesso, se questa elettricità non è estremamente forte, se non supera di gran lunga quella che hanno parimenti di eccesso le nuvole non temporalesche, la pioggia proveniente, siccome da queste, così pure da quelle, spogliandosi nel suo tragitto di fluido elettrico quanto debbe per la formazione de’ vapori elastici, che da ogni sua goccia si spiccano, non giunge a terra che impoverita di esso fluido elettrico al di sotto della dose naturale, cioè elettrizzata in meno.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382