Non altro dunque, che una prepotente elettricità di eccesso nella nuvola che si scioglie in pioggia, può portare, come abbiam detto, all’aria bassa, e ai nostri apparati atmosferici, una giunta di tale elettricità; quando nol faccia per altra guisa, cioè servendo la colonna pluviosa di conduttore per iscaricare l’elettricità ridondante nella nuvola onde procede: il che avviene pure talvolta, se questa nuvola è molto vicina a terra, e la pioggia fitta fitta. Col fin quì detto sono così bene d’accordo le osservazioni, che più bella conferma non si potrebbe desiderare: ed è inutile il trattenerci su di ciò più a lungo. Ma debbo pure dir qualche cosa più in particolare dell’elettricità occasionata dalle pioggie, fuori de’ temporali; e addurre alcune mie osservazioni.
Dirò dunque, che, tranne alcune pioggie temporalesche, e lasciando le estremamente minute, e quelle di cortissima durata, tutte le altre che osservai, mi han sempre dato segni più o men presto di elettricità negativa; e ciò qualunque fosse lo stato del cielo precedentemente, coperto da nuvoli alti o bassi, o ingombro da nebbie fino a terra, e qualunque il grado di elettricità positiva che vi dominava: la quale elettricità per un cielo coperto suol essere assai debole; ma nelle folte e basse nebbie è assai più forte che a ciel sereno, come in più luoghi abbiam notato, sebbene molto inferiore ancora a quella cotanto vigorosa che ci fan sentire i temporali.
Non voglio lasciar di far osservare, che se le pioggie non temporalesche mi si son mostrate tutte elettriche per difetto, la neve all’incontro mi ha dato segni di elettricità per eccesso, e sì vigorosi.
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