Teneva fermamente, che una nuvola semplice e solitaria, la quale non è, come si sa, che una nebbia, un ammasso di vapori vescicolari pendente nell’aria, non potesse dispiegare altra elettricità, che la positiva, in ragione dell’eccesso di fluido elettrico risultante dalla trasformazione dei vapori elastici trasparenti in questa specie di vapori nebulosi e vescicolari, aventi una capacità molto minore dei primi di contenere tal fluido. Che per conseguenza quando comparivano delle nubi elettrizzate negativamente, non potessero essere che nubi secondarie, ridotte a questo stato dall’azione dell’atmosfera di un’altra nuvola primaria elettrizzata come si è detto positivamente. Essendo conosciuto, che un corpo elettrico tende a produrre l’elettricità contraria in un altro corpo immerso nella sua sfera d’attività ec., e questa è appunto la spiegazione, ch’io avea data fin da principio (cioè nella mia Memoria inserita nella Transazioni Anglicane tante volte citata) di quell’elettricità negativa sì frequente ne’ temporali, nei quali veggiamo in effetto, e se nol veggiamo distintamente è facile di supporre, che non ci sovrasta già una sol nuvola estesa uniformemente a guisa di un gran telone ma molte ne stan sopra, parte agglomerate, parte fluttuanti e libere le une dalle altre ec. Ivi dunque, dopo aver descritto come nasce l’elettricità di eccesso pel condensamento dei vapori in nebbia e in nuvoli, onde il fluido elettrico ridondante viene per così dire spremuto fuori, io proseguiva.
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Memoria Transazioni Anglicane
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