Ma ritorniamo alla nube semplice, e che da sè sola, senz’altra atmosfera premente, io suppongo che passi dall’elettricità per eccesso, che le è propria in virtù di sua formazione, all’elettricità per difetto. Questa cosa, che non mi parea possibile da principio, come già dissi; che mi sembrò ardua quando prima credei d’osservarla (in certe nubi estive, le quali se non erano propriamente temporalesche, ne avean l’aria, sendo marcatamente scure), avanti cioè che avessi notizia dell’elettricità negativa delle cateratte scoperta dal Sig. Tralles, e che vi applicassi la spiegazione presa dalla nascita de’ vapori elastici; sì, questa cosa mi sembra ora del tutto piana e naturale. Tosto che i vapori elastici i quali nascono all’esteriore della massa d’acqua cadente, e della nube o nebbia che l’involge, e che si spargono largamente nell’aria circondante che li dissolve, son quelli, che arricchendosi di fluido elettrico a spese di tal nebbia e massa d’acqua, lasciano queste elettrizzate in meno, è facile il comprendere, che ogni qualvolta una nuvola venga a soffrire un simile e più gran dispendio di vapori, e di fluido elettrico con essi, potrà ridursi, da elettrica che era per eccesso, fino ad esserlo per difetto; dirò anche, che prima d’essere informato della scoperta del Sig. Tralles, avendo fin dal principio di quest’anno portate più in là, che non avea fatto in addietro, le riflessioni sull’elettricità prodotta dall’evaporazione, avendole eziandio comunicate a un mio collega e amico, il Sig.
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Sig Sig Sig
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