Debbono anche le forti atmosfere elettriche produrre in questo e in quello contraria elettricità, come più sopra si è spiegato. Ecco allora i nuvoli omologhi ripellersi, nel mentre che gli elettrici contrariamente s’attraggono, si stracciano e fanno in brani; ecco di questi brani lanciarsi a vicenda dall’uno all’altro nuvolo; ecco il fluido elettrico scaricarsi or sotto forma invisibile mediante queste propagini, e pezzi stracciati oscillanti, e mediante i vapori interposti; or sotto forma visibile con lampi e saette; ecco in una parola il principio di un temporale, che mi basta quì di avere sbozzato, e che non voglio seguire nel suo più gran furore, e nelle sue complicazioni moltiplicate di altre nubi accessorie, di atmosfere elettriche a vicenda formate e distrutte, di urto di venti, di tuoni che raddoppiano ec.: fenomeni che si spiegano sufficientemente bene con ciò che conosciamo degli effetti dell’elettricità, e delle sue leggi. Io esporrò solamente alcune nuove osservazioni sopra la grandine, la di cui formazione è ancora molto oscura; e mi studierò di spiegarla coi principj quì sopra stabiliti. Questo saggio farà il soggetto della lettera seguente.
LETTERA NONA66
L’impegno che mi sono assunto terminando la precedente lettera, e che coraggiosamente vengo a compiere colla presente, non è già di spiegare tutto ciò che concerne la formazione della grandine; il che troppo grande e ardua cosa sarebbe: ma soltanto di risolvere, per quanto fia possibile, alcune gravi difficoltà sopra tal soggetto, che è uno de’ più intralciati e difficili della meteorologia; e di soddisfare, come meglio potrò, a diverse questioni, che vi hanno una stretta relazione.
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