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      Non sarà inutile quì l’osservare, che se la regione dell’aria, ove gela costantemente, anche ne’ più caldi giorni d’estate, e nelle ore di Sol più ardente, trovasi elevata dal livello del mare 2400 tese, poco più poco meno, colà sopra il Monte Bianco, e sopra altre simili montagne coperte in gran parte di nevi e ghiacci; in distanza da tali montagne codesta regione d’aria gelata non può già essere meno alta, che anzi è naturale che lo sia dipiù: per la ragione, che quelle grandi masse di neve e ghiaccio debbono contribuire a raffreddar l’aria, e a rendere tanto più bassa l’anzidetta regione gelata: il che non ha luogo lungi da siffatte montagne ricoperte da tai nevi, cioè nel pian paese, ed anche dove s’alzin monti di più discreta elevazione e spogli di neve. Anzi quivi le montagne servono piuttosto a riscaldar l’aria sovrincumbente che a raffreddarla, pel calore, diciam pure, centrale del globo78, onde partecipano tali masse considerabili di terra e di sassi, e per quello che concepiscono esse medesime dall’azione immediata de’ raggi solari in molto maggior quantità, per esser corpi densi e opachi, e ritengono assai più, che l’aria rara e trasparente. S’ella è così, come non v’è dubbio, i monti possono considerarsi come altrettante stufe o camini, che riscaldano attorno e sopra l’aria fredda dell’alta regione: parlo de’ monti non altissimi, e quindi sgombri di neve e ghiacci; giacchè quelli, che ne son ricoperti, servono anzi a viepiù raffreddare l’aria della mezzana regione, e ad abbassar quindi il limite della gelata, come poco prima osservammo.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





Sol Monte Bianco