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      Ritorno sempre su queste osservazioni de’ temporali bassi, e specialmente delle basse nubi grandinose; perchè sono capitali, e rovesciano in un colpo il sistema affatto immaginario, che adottarono comunemente i Fisici; cioè, che la grandine si formasse a quell’altezza a cui regna naturalmente un freddo capace di agghiacciare i vapori. Vi furono però alcuni, che non seppero adottarlo, e trovandolo non conforme alle osservazioni dirette di cui parliamo, si argomentarono di spiegar altrimenti la formazione, e caduta della grandine, chiamando in soccorso altri principj. Tra questi l’autore della bella dissertazione sulla grandine coronata dall’Accademia di Bordeaux nel 1752 si fa forte singolarmente sull’osservazione, su cui noi pure insistiamo, delle nubi temporalesche poco elevate da terra: alle quali osservazioni ed argomenti di là cavati fa eco l’articolo grandine dell’Enciclopedia, da cui ci piace di trascrivere il seguente passo „Molti filosofi, senza ricorrere (come altri fanno) a un vento freddo, immaginano semplicemente, che all’altezza, a cui si forma la grandine, il freddo dell’atmosfera sia sempre abbastanza grande, anche nel bollore dell’estate, per convertir l’acqua in ghiaccio. Questa opinione è soggetta a delle grandi difficoltà. Si è veduto sovente formarsi la grandine sopra d’una valle ad un altezza molto inferiore a quella delle montagne vicine, che godevano in tal tempo di una dolce temperatura. Egli è altronde senza gran fondamento, che ci figuriamo le nubi cotanto elevate sopra le nostre teste: son esse al contrario vicinissime a noi nei forti temporali.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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