Pagina (261/382)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È dunque, secondo l’opinione di questi Fisici, la grandine straniera; e non alberga, ma giunge pellegrina e passa per le nubi tempestose, che sono magazzini di elettricità, stanza di tuoni e fulmini.
      Ma come mai può dirsi straniera la grandine ai temporali, e che venga soltanto a visitargli di passaggio, se la più stretta connessione e parentela sembra anzi che vi sia tra lei e questi; e tale, che senza lampi e tuoni, senza qualche principio almen di temporale non v’ha esempio che sia mai caduta grandine? la stessa causa è dunque più che probabile che produca e questa e quelli; e che abbiano comune la nascita e il luogo.
      Uno di quelli, che ebbero ricorso, per ispiegare la formazione della grandine, al supposto dei vapori saliti all’altissima regione, ed ivi congelati in forma di fiocchi di neve, e più freddi assai della neve ordinaria, sicchè cadendo vengano a gelarsi d’attorno molti altri vapori, fino a vestirsi di una grossa crosta di ghiaccio, è il Sig. De Luc, il quale così si espresse nella prima sua Opera meteorologica87. „La formazione della grandine in estate potrebbe aversi per una prova della prodigiosa altezza, a cui s’alzano i vapori, se si ammettesse, ciò che mi sembra probabile, ch’ella è dovuta alla caduta dei vapori, i quali, mercè la prodigiosa elevazione a cui giungono, perdono abbastanza di calore per gelare, e far gelare attorno a se i vapori che incontrano nella loro caduta. Il nucleo nevoso, che è rinchiuso in ciascun grano di grandine; sembra un indizio di questa formazione: poichè l’acqua che si gela nello stato di vapore, produce la neve; ed è facile di concepire, che un fiocco di neve può essere talmente privato di calore da trovarsi in istato d’assorbir quello di una quantità d’acqua eguale a un grano di grandine, al segno di farla gelare„. Così pensava 18 anni sono il Sig. de Luc (e molti ancora pensano); ma in appresso fu costretto a cangiar opinione, ad abbandonare cioè l’idea di que’ vapori condensati e gelati tanto più alto de’ temporali, di quelle nubi distinte, sublimissime, onde provenir facea gli embrioni e i primi granellini di grandine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





Fisici Sig Luc Opera Sig Luc