De Luc, e Saussure; ciò che anche è stato confermato dopo l’invenzione de’ palloni aereostatici da quei Fisici che se ne sono valuti al migliore uopo, cioè a fare cogli stromenti meteorologici delle osservazioni a varie altezze; 3.o la disposizione de’ vapori vescicolari (un ammasso de’ quali, e non altro, è qualunque nube) a risolversi in vapor elastico; considerando che tali vescichette d’acqua, o palloncini cavi fluttuanti nell’aria, disgiunti un dall’altro, anzi in certo modo repellentisi, son già, per così dire, incamminati allo stato di vapor elastico, ad assumer il quale loro non manca molto: disposti sono in somma ad una pronta, e perfetta vaporizzazione assai più che l’acqua in massa, o i corpi semplicemente bagnati; 4.o finalmente l’elettricità medesima che favorisce in modo singolare qualunque evaporazione, come tante sperienze coll’elettricità artificiale de’ nostri gabinetti ne fanno palese. Or dunque quanto più promoverà la risoluzione de’ vapori vescicolari in vapor elastico la sì potente elettricità atmosferica, quella straordinariamente forte, onde sono animati e si repellono quindi fra loro con vivacità cotali vescichette o palloncini cavi de’ primi nuvoli temporaleschi? Quanto facilmente verranno lanciati dal seno di codeste nuvole, o piuttosto dalla loro superficie, tutt’intorno nell’aria, l’un dopo l’altro in copia, essi palloncini o sferette cave, per scomparire quindi, fusi in certo modo in vapor elastico, massimamente verso l’alto, ove concorre a tale trasformazione l’azion del sole, e l’aria secca, come quì sopra vedemmo?