Tal cosa si rende talora visibile, quando cioè collocati opportunamente, miriamo alzarsi da qualche nuvola là dove appunto viene dal sole sferzata, delle colonne come di fumo. In questo e somiglianti casi, che sono certamente frequenti, ben s’intende come, tornando per tal condensazione a liberarsi il calor latente poco lungi e quasi indosso alla nuvola svaporante medesima, ne venga in gran parte riparato il raffreddamento da essa sofferto, e non possa quindi aver luogo la congelazione di cui parlasi. Il concorso poi del sole, e di un sol vivo, quanto possa e debba influire, si è già spiegato abbastanza, ed è più facile a comprendersi. Non fia dunque maraviglia, che siano queste due circostanze necessarie, come or ora dicevamo, all’effetto del quale si tratta.
Del resto qual altra ragione addurre si potrebbe, per cui i temporali circa le ore del mezzo giorno, e per un tempo secco, soglion essere i più minacciosi e funesti per grandine; laddove al contrario rarissimi gli esempj sono in cui ne cada nelle ore della notte, e di notte soprattutto avanzata, per quanto spaventosi sieno in tal tempo i temporali e l’elettricità fulminante? qual mai potrebbesi addurre ragione di ciò, fuori di quella che vado ad esporre? cioè: che l’evaporazione la quale raffredda potentemente il nuvolo, fino a stringerne insieme agghiacciati i vapori vescicolari, e le gocciole d’acqua intersperse, per qualche pioggia che cominci a stillare, fin anche a farne discendere la temperatura molti gradi sotto il 0. R., cotesta evaporazione è soprattutto promossa ed avvalorata circa il mezzodì, pe’ raggj del sole più vivi e penetranti che investono la faccia superiore di tal nuvolo, e per l’aria più che mai secca che giusto allora vi sta sopra: laddove in mancanza del sole, e sopraggiugnendo l’umidità della sera, umidità che dee regnare allora anche in alto, l’evaporazione de’ nuvoli, o sia quel processo che ne risolve e converte gran parte in vapor elastico, viene molto rallentato, se pur anche non cessa affatto; e quindi anche cessa in un colla congelazione de’ vapori vescicolari la formazione della grandine.
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